Il bike sharing oramai è diventato una sana abitudine per chi vive in città, decidendo di lasciare la macchina un garage e di utilizzare al minimo i mezzi pubblici. Sempre più si sta espandendo nelle più importanti città e non solo.
Il bike sharing, letteralmente condivisione della bicicletta, è un servizio a noleggio di biciclette che possono essere utilizzate in città e che rientra a pieno in un più ampio progetto di sostenibilità ambientale.
Questo sistema consiste in alcune stazioni di bike che vengono posizionate in alcuni punti strategici delle città. Si possono utilizzare tramite un metodo meccanico e quindi con una chiave, oppure con un metodo elettronico che prevede l'inserimento di una tessera elettronica. Quest'ultimo sistema, prevede una prima mezz'ora gratuita e poi il pagamento in base alle ore di utilizzo. Queste due diverse modalità hanno anche una diversa produzione:
- C’entro in bici per il sistema a chiave
- Bicincittà per il sistema a scheda.
Chi usufruisce del servizio, deve registrarsi e poiché è un servizio a pagamento, sono stati istituiti anche degli abbonamenti annuali o mensili. Una volta terminato l'utilizzo della bicicletta, la si può riporre in una delle tante stazioni presenti in città. Il sistema della registrazione permette una maggiore tutela delle bike da furti o danneggiamenti.
Si iniziò a parlare di bike sharing in Italia nel 2000 a Ravenna con un sistema meccanico e da lì si diffuse in tutta Italia, in particolare nel settentrione e nel centro. Ad oggi sono circa 130 i sistemi di bike sharing in Italia, ma la strada per un miglioramento e una diffusione del servizio è ancora lunga.
Ad oggi solo Milano, con il sistema chiamato BikeMI, sembra essere quello più attivo con 128 stazioni e quasi due mila biciclette.
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