Utilizzare la posizione e le risorse delle isole minori attraverso le energie rinnovabili, cercando di non intaccare la fisionomia del paesaggio stesso. L'idea è partita da un concorso istituito da Marevico, GSE (Gestore servizi energetici), Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), i Ministeri dei Beni Culturali e dell'Ambiente in collaborazione con l'università La Sapienza ed è sembrata subito un immediato successo. Sono stati numerosi e innovativi i progetti presentati e che hanno riguardato alcune delle isole più famose e più belle d'Italia.
L'energia che si vuole utilizzare è ovviamente quella del sole, del mare e del suo moto ondoso e del vento. E isole come Pantelleria, del Giglio, Palmaria e dello Stagnone di Marsala sono state oggetto dei progetti che sono arrivati ai primi posti al concorso. Idee che riguardano l'installazione di torri per l'eolico, strutture alimentate con l'energia proveniente dal mare, mulini innovati e pontili elettrici.
Lo scopo del concorso è stato quello di focalizzarsi su quei territori e quei paesaggi che per la loro posizione possono essere considerati fondamentali per uno sviluppo sostenibile. In particolare alcune delle isole italiane più belle e più caratteristiche che per la loro posizione e la difficoltà di collegamenti, posso rappresentare lo scenario migliore per l'attuazione di progetti in materia di rinnovabili e di strutture sostenibili. La caratteristica fondamentale del concorso è stata quella di saper abbinare lo sviluppo sostenibile, con l'introduzione di particolari strutture, ad un paesaggio che non deve essere intaccato nella sua bellezza. Le isole infatti, patrimonio artistico e naturalistico dell'Italia, hanno rappresentato da sempre un punto di forza fondamentale per il turismo e devono continuare ad esserlo.
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