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28/11/11

Durban 2011, la conferenza sul clima.





Questo è il quattordicesimo anno dall'attuazione del protocollo di Kyoto, il trattato internazionale riguardante l'ambiente e in occasione dell'avvio della conferenza di Durban, in Sud Africa, iniziata proprio oggi, si deciderà su un suo possibile rinnovo fino al 2020. Questo è molti altri temi saranno affrontati nel COP17, la diciassettesima conferenza dell'ONU sui cambiamenti climatici che riguardano la nostra terra. 200 paesi che saranno impegnati fino al 9 dicembre.

Appunto la scadenza del protocollo di Kyoto sarà al centro del dibattito. Infatti la riduzione degli elementi inquinati sembra non aver raggiunto i propositi del 1997, anno in cui venne stilato il trattato. Motivo per cui si vorrebbe prorogare la scadenza ancora per qualche anno o in alternativa sostituirlo con un altro accordo.
La seconda tematica che sarà affrontata in questi giorni, sarà quella del Fondo verde per il clima. Un fondo internazionale che dovrà sostenere i paesi in via di sviluppo e che ad oggi conta circa 100 miliardi di dollari. Ovviamente si dovrà decidere chi dovrà prendere la guida di tutto ciò per investire nello sviluppo sostenibile e nelle nuove economie green. Ma si affronteranno anche altri temi come la deforestazione, l'utilizzo di nuove tecnologie green e soprattutto si dovrà cercare un accordo tra tutti i paesi riguardo all'emissione di CO2.

Non poteva mancare in quest'occasione anche il messaggio di Greenpeace, l'associazione ambientalista non governativa e ambientalista che da circa quarant'anni lotta per salvaguardare l'ambiente. In un messaggio evidenziano la necessità di abbandonare la nostra dipendenza dai combustibili fossili ed attuare azioni concrete sull'ambiente. Il portavoce dell'associazione, Tove Ryding durante il suo messaggio all'apertura dei lavoro ha portato sul tavolo delle Nazioni Uniti alcuni punti fondamentali su cui concetrarsi:
• Assicurare un picco globale delle emissioni entro il 2015.
• Riduzione delle emissioni: colmare il divario tra politica e scienza.
• Assicurarsi che il protocollo di Kyoto continui e fornire un mandato per uno strumento globale giuridicamente vincolante.
• Stabilire un accordo finanziario sul clima.
• Istituire un quadro per la Protezione delle foreste nei Paesi in via di sviluppo.
• Rispondere alle esigenze dei paesi più vulnerabili.
• Assicurarsi la tecnologia e la cooperazione globale sull'Energy Finance.
• Assicurarsi la trasparenza nella valutazione e nel monitoraggio degli impegni e delle azioni a livello internazionale.
• Assicurare la partecipazione, la trasparenza, la democrazia nell'UNFCCC (United Nation Framework Convention on Climate Change).

Bisognerà aspettare quindi la fine della conferenza per cercare di capire come il mondo intere vorrà muoversi in una direzione nuova rispetto al passato, che di certo non ha portato a grandissimi risultatati. Anche se la situazione di crisi mondiale dell'economia, che ha colpito i più potenti paesi che fanno parte dell'ONU, non sembra essere un buon proposito per l'andamento del COP17.

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