Alcuni la considerano una risposta italiana alla conferenza di Rio, altri invece preferiscono vederla come un'iniziativa a sé, lontana dal fallimento dell'incontro brasiliano del mese scorso. In ogni caso, gli Stati Generali della Green Economy sembrano essere una svolta all'interno del campo delle iniziative sulla sostenibilità, che in questo caso vuole partire dall'Italia per essere poi un punto fondamentale anche a livello internazionale.
Gli Stati Generali sono composti e supportati da 39 categorie, che fanno riferimento ad alcuni settori, tra i quali il riciclo dei rifiuti, agricoltura, servizi ambientali e rinnovabili. Gli Stati si riuniranno insieme nel novembre prossimo a Rimini, nello specifico il 7 e l'8, mentre la fase di preparazione al meeting è già in corso. Infatti dal 3 luglio fino al 25 settembre si terranno vari gruppi di lavoro, su specifiche tematiche che saranno esposte nell'incontro finale di novembre.
I gruppi di lavoro sono così divisi:
- eco-innovazione
- eco-efficienza delle rinnovabili e del riciclo
- risparmio energetico
- fonti rinnovabili
- servizi ambientali
- mobilità sostenibile
- filiere agricole
- sviluppo di una finanza e di un credito sostenibili per la green economy.
L'obiettivo principale sarà quello di trovare la via italiana alla green economy. Vista in una doppia accezione: da una parte dell'ambientale, da preservare il più possibile e da sfruttare al tempo stesso nei limiti della natura, e dall'altra la via più prettamente economica, in cui una nuova economia green possa essere vista come un punto di rilancio per l'economia italiana in tempo di crisi.