Search-form

29/06/12

Media e sensibilità ambientale



Purtroppo la conferenza di Rio+20 non ha avuto i risultati che si sperava, sia a livello di decisioni, si a livello mediato. Infatti l'evento non ha avuto la risonanza che avrebbe di certo meritato. 

A tal proposito si sono fatti sentire alcuni giornalisti italiani che si occupano di queste tematiche con un appello rivolto ai grandi media italiani e non solo.
Il messaggio che hanno voluto mandare è quello di una maggiore consapevolezza che i cittadini devono avere delle problematiche a livello ambientale e che hanno riguardato e continuano a riguardare il nostro paese. 
Si era parlato nei mesi scorsi del pericolo che corre il nostro paese, soprattutto inseguito agli episodi di alluvioni e di altre catastrofi. Ma tutto si è fermato lì. Dai telegiornali nazionali, nell'ora di massima visione non se ne parla più, tanto meno a livello mondiale. Sono state poche, infatti, le TV o giornali che hanno trattato della conferenza di Rio+20, nonostante la portata mondiale dell'evento.

Certo se questi temi non vengono trattati su scala mondiale, difficilmente si potrà pretendere che vengano trattati in ambito locale.
Quindi ciò a cui fanno appello questo giornalisti, rivolgendosi ai grandi dell'editoria e del giornalismo, cercando soprattutto di uscire da quella retorica dell'emergenza che rischia di diventare quasi banale e di puntare all'informazione, piuttosto che al numero di spettatori o di lettori. Ovviamente esistono numerosi esperti del settore che si occupano anche di rinnovare queste informazioni, ma sembrano essere sempre troppo pochi e per questo bisogna fare molto di più.



23/06/12

Rio+20, un altro fallimento?





Erano 20 anni che il Brasile aspettava questo nuovo summit sullo sviluppo sostenibile, alla fine c'è stato, ma non ha risposto alle aspettative di molti. Infatti, dopo Durban, anche Rio+20 sembra essersi rivelato un nuovo fallimento per quanto riguarda la gestione degli Stati riguardanti ambiente e sviluppo.

Non c'è stato bisogno di aspettare la conclusione dell'incontro tra i rappresentanti dei vari paesi e le associazioni ambientaliste, che già quest'ultime nei giorni scorsi avevano proclamato il fallimento del summit. Nella conferenza precedente all'inizio dei lavori e dedicata alla stesura degli obiettivi di cui discutere, non ci sono stati né obiettivi e né impegni da dover rispettare. Ciò che è uscito fuori da una settimana di discussioni è stato soltanto la stesura di alcuni buoni consigli che i grandi della Terra hanno voluto evidenziare per poter continuare a credere in uno sviluppo sostenibile. Ma questo e niente più, nulla di concreto e nulla di nuovo. 


A Rio erano presenti circa 200 tra associazioni ambientaliste e organizzazioni sociali, che contavano circa 30mila persone che hanno manifestato contro il fallimento, dando vita ad un controsummit chiamato la Cupola dei popoli che ha cercato di presentare un testo alternativo a quello discusso dai vari paesi. Un modo per cercare di recuperare ad un totale disastro, tanto da aver portato molti a denominare la conferenza Rio-20.

21/06/12

Green Italy e una nuova possibilità



La crisi c'è, inutile nasconderlo. E sono sempre più frequenti le ricette che ci vengono dall'alto delle nostre istituzioni per cercare di combatterla o quanto meno arginarla. Addirittura un parlamentare, Ermete Realacci, ha scritto un libro su come fronteggiare la crisi, ma non ci da un consiglio come tutti gli altri. Cerca di puntare l'attenzione su quel settore che spesso e volentieri viene sottovalutato e di cui se ne nascondono le potenzialità, ovvero economia green.

Il libro in questione si chiama Green Italy, così l'Italia ce la farà, edito da Chiarelettere. Un manuale per uscire dalla crisi, di quelli che se ne vedono tanti. Ma in questo caso la parola nuova è appunto green. Puntare sull'economia green per ripartire di nuovo, per dare un nuovo slancio all'economia e per dare anche nuove possibilità ai giovani in un nuovo mercato del lavoro. Il motto più frequente all'interno del libro è "ce la possiamo fare", un invito che viene rivolto a tutti, soprattutto a chi vuole accettare nuove sfide in un periodo alquanto difficile.

Il libro tratta di quei nuovo mestieri che posso nascere all'interno della green economy e che possono fare la differenza oppure di perfezionarne di altri. Si parte dalla chimica verde, che già in Italia ha visto il suo sviluppo, ma non la loro piena affermazione. E poi tante piccole opere sostenibili che si vorrà allargare anche su scala nazionale, come l'utilizzo delle illuminazioni a LED e soprattutto il riciclo anche come fonte di energie.

Soprattutto ciò su cui vuole puntare l'attenzione Realacci, è la consapevolezza  e la motivazione che cittadini dovranno avere nella green economy come punto di partenza per uscire dalla crisi. Infatti il libro è rivolto a tutti coloro che proprio in questo periodo stanno cercando lavoro, per capire cosa le aziende stanno cercando e soprattutto capire perché quello dell'Italia, potrebbe essere un modello anche a livello internazionale.

16/06/12

L'Israele verde e il KKL



Sembra quasi impossibile a credersi, ma uno dei territori che più al mondo vive continuamente sotto i riflettori dei conflitti armati, è al tempo stesso uno dei territori più incontaminati e più verdi della terra. Stiamo parlando di Israele e il KKL, acronimo di Keren Kayemerh Leisrael, è l'organizzazione che da anni cerca di mantenere intatto questo bene dell'umanità. 

Era il 1901 e il KKL inizio la sua attività per cercare di mantenere incontaminato o quasi il territorio di Israele, o almeno cercare di contrastare l'avanzata del deserto che col passare degli anni si sarebbe intensificata in tutto il mondo. Il KKL, grazie all'aiuto di fondi provenienti da tutto il mondo, ha cercato di svolgere la sua attività sul riciclo e recupero  delle acque piovane e sulla piantagione di nuovi alberi. Quest'ultima è collegata al numero di abitanti, infatti l'organizzazione vuole puntare ad avere un alberto per ogni abitante. Una specie di suffragio universale ambientalista.
160.000 ettari di coltivazioni e foreste, 1000 parchi naturali, 260.000 metri cubi di acqua che mediamente vengono recuperati annualmente, 200.000 alberi piantati inseguito alla bonifica delle terre. 
Questi sono i dati che si hanno fino ad ora , ma anche gli obiettivi che si è prefissata per il futuro sono ambiziosi. Oltre ad un albero per ogni abitanti, l'organizzazione punta ancora più in altro: allargare i propri orizzonti e insediare l'uomo nel famoso deserto del Negev.

Il progetto che da un secolo porta avanti il KKL, ha fatto si che esso diventasse la più antica organizzazione ambientalista. Un'idea innovativa quella che si era proposta agli inizi del '900 e che ancora non sembra essere realizzata pienamente. Israele è al giorno d'oggi uno dei territori più verdi del terra, che cerca di far fronte alle necessità del nuovo millennio attraverso i suoi stessi strumenti e attraverso gli aiuti che riesce ad attenere e senza i quali tutto ciò non sarebbe stato possibile. 

15/06/12

V Conto Energia, luci e ombre



Il Conto Energia è quel decreto ministeriale, che servirà ad incentivare, per imprese ed enti pubblici, l'installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica. Avviato nel 2006, il decreto quest'anno è arrivo alla sua quinta modifica, attraverso il dialogo tra Stato e Regioni. Ma a qualche giorno dalla sua divulgazione, persistono alcuni dubbi sulla sua attuazione.

  • Cosa comporta il V Conto Energia?
Nei 19 articoli del decreto vengono stabiliti dei tagli alle incentivazioni, con adeguamento alle normative europee e che in Italia, essendo al di sopra, avevo portato ad un boom dell'installazione di di impianti. La conseguenza di ciò è ricaduta sui cittadini, che hanno avuto un aumento sulla loro bolletta. 
Novità rispetto al passato, sono i registri ai quali bisognerà registrare tutti gli impianti fotovoltaici, anche quelli più piccoli. In questo modo lo Stato avrebbe controllerebbe la situazione attraverso delle aste, con una distribuzione più equa degli incentivi.

  • Errori e contestazione.
L'emanazione del decreto ha visto l'opposizione di numerose associazione, tra cui anche Legambiente, che chiedono maggiore chiarezza su alcuni punti. Molti hanno focalizzato l'attenzione sul ritardo del decreto, che sarebbe dovuto uscire un anno e mezzo fa e che ha visto il susseguirsi di numerose bozze che non hanno fatto altro che bloccare i prestiti di alcune banche, e sulla sua data di attuazione: prima luglio, poi ottobre, infine il 2013.
Non piace la soglia che viene imposta per la registrazione degli impianti fotovoltaici, le tariffe ridotte e la restrizione dei limiti di spesa. Le associazioni non sono state d'accordo sulla loro esclusione al banco delle discussioni, in quanto quest'ultime avrebbe preferito un'autoregolamentazione, piuttosto che l'attuazione dei registri.
Il punto su cui molti si battono è, quello anche più grave, dell'eliminazione dell'incentivo/premio per la rimozione dell'eternit dalle coperture; ci sarà l'obbligo di toglierlo ma non senza incentivi.

07/06/12

Rio+20, cosa sarà




Dopo Durban 2011, molte questioni sono state rimandate alla conferenza di Rio+20, che si terrà dal 20 al 22 giugno in Brasile. Il tutto avverrà a distanza di 20 anni esatti dal primo vertice mondiale dell'UNCED (United Nations Conference on Environment and Developmen) del 1992.

Il vertice di RIo+20 avrà al centro delle discussioni due importanti tematiche:
  • Economia verde all'interno di uno sviluppo sostenibile come mezzo per ridurre la povertà, strumento che molti Stati hanno adottato negli ultimi tempi per far fronte non solo alla crisi economica, ma anche per cercare di avere effetti positivi sulle fasce della società meno abbienti;
  • Riforma della governance internazionale che si occupa di ambiente, apportando delle modifiche al quadro istituzionale per un miglioramento unitario delle politiche ambientali.
La preparazione dell'evento è iniziata già nel 2010 con un primo incontro a New York tra gli Stati aderenti, in cui si sono stabiliti alcuni aspetti fondamentali, quali il raggiungimento degli obiettivi e il miglioramento della situazione normativa. Un secondo incontro è avvenuto nel 2011, sempre a New York con lo scopo di approfondire le tematiche e stilare un documento finale per la conferenza. Un terzo incontro si terrà nei giorni immediatamente precedenti all'inizio dell'evento, con lo scopo di rifinire i dettagli finali.

Anche l'Italia si sta preparando all'evento, con alcune iniziative di fondamentale importanza incentrati sulla partecipazione civile alle tematiche dell'ambiente. Tali iniziative sono state il Forum della Società Civile, con la presentazione della conferenza di Rio+20 e la creazione di una banca dati in cui sono stati inserite tutte le esperienza della società per quanto riguarda il binomio sviluppo sostenibile e riduzione della povertà.

Ciò su cui si basa la conferenza di Rio+20 è una lunga serie di dichiarazioni che negli ultimi anni sono state firmate da numerosi paesi, che hanno avuto lo scopo di promuovere lo sviluppo sostenibile a livello nazionale. Infatti tema fondamentale dell'imminente vertice mondiale sarà proprio quello di promuovere una sostenibilità globale e ambientale che possa portare ad una nuova consapevolezza  in particolare della società civile. Proprio su quest'ultimo fondamentale soggetto che si vorrà incentrare l'intero vertice. Un nuovo modo di rafforzare l'impegno dei singoli Stati, non solo a livello di  ambientale, ma anche di politica, di economia e qualsiasi strato della società.

03/06/12

Renault Twizy




Troppa poca autonomia, troppo poco potenti e con tempi di ricarica troppo lunghi. Sono alcuni tra i più diffusi luoghi comuni riguardanti le auto elettriche, su cui la francese Renault sta puntando molto con ben quattro modelli identificati dalla sigla "ZE".

Uno di questi modelli, la Twizy, compatta city car, è oggetto di una prova: Renault da infatti la possibilità di utilizzare l'auto elettrica per 24 ore, in modo da sperimentare sulla propria pelle i pregi (e difetti) dell'auto.
Renault Twizy garantisce fino a 100km di autonomia ottenibili con una ricarica di poco più di tre ore, e si divide in due versioni, Twizy 45 e Twizy 80, il cui numero nel nome indica la velocità massima raggiunta dal modello.


Per prenotare la grande prova, disponibile fino al 31 luglio, basta andare al link a fondo articolo e inserire il proprio numero, per essere immediatamente richiamati da Renault per scegliere concessionaria e giorno della prova.

Tecnospiagge in Italia



Sono state presentate lo scorso 31 maggio sulla riviera romagnole le prime tecnospiagge. Un nuovo modo di vivere le spiagge e anche le vacanze con un progetto che è stato portato avanti da Telecom e dall'UMPI, quest'ultima da anni si occupa di creare sistemi intelligenti per quanto riguarda l'elettronica e non solo.

Questo nuovo tipo di spiagge sono essenzialmente caratterizzate dall'utilizzo delle rete wi-fi e dalla possibilità di poter stare sotto degli ombrelloni che dotati di un sistema fotovoltaico, permettono di produrre un minimo di energia pulita, dando anche un'importante mano all'ambiente. Sempre a questo proposito sono disponibili delle aree in cui si possono ricaricare le bici elettriche o i motorini.
E poi il tutto è rigorosamente telecomandato, dalla videosorveglianza, alla gestione degli ombrelloni. Inoltre si anche la possibilità di mandare cartoline e foto elettroniche, attraverso dei totem elettronici.

Le tecnospiagge sono una novità assoluta per il nostro paese, che si trova un passo indietro rispetto agli altri paesi per quanto riguarda la multimedialità e i servizi interattivi nella quotidianità. Fattore questo, su cui si vuole puntare per attirare soprattutto i turisti stranieri.